A prima vista, le due città portuali di Napoli e Rotterdam sembrano totalmente diverse, ma dopo tanto vagabondare a Napoli ho trovato molte cose in comune. Ho raccolto le somiglianze nel Similarities Machine. La forma del Similarities Machine è ispirata al gioco da tavola Memory e a due lavori di artisti-colleghi di Rotterdam, il Pictobook di 75B e il Match of the Day di Geert Mul.
Il fumetto Iron Lion Neapolis è un ironico omaggio a Napoli e Rotterdam. Ma a condividere per un po’ questo passaggio sono anche Marsiglia e Liverpool. Queste quattro città portuali hanno molto da insegnare l’una all’altra. E quello che ho più a cuore è che questi posti diventino fratelli. Siano, in altre parole, la risposta maschile ai gemellaggi, che inglese sono sempre al femminile: sister cities, si dice. Le città che diventano ‘sorelle’ basano, in genere, il loro rapporto sulla comune prosperità, o sulla possibilità di rincorrere insieme ciechi obiettivi economici, anche partendo da buone intenzioni. L’unione fraterna che noi ricerchiamo, parte invece dal contrario: le città mettono in comune le cose che non vanno. E bisogna ammettere che questo è un modo più umano di cominciare un rapporto. Col fumetto Iron Lion Neapolis diamo impulso alla fratellanza tra le nostre quattro città portuali. Città farabbutte, alla quali vuoi soltanto appartenere.
La sezione No Structure parla della storia di Napoli e Rotterdam. Cos’hanno in comune e cosa di diverso? Quand’è che ho sentito per la prima volta parlare di Napoli? Penso che si tratti dell’estate del 1986. Passavo le vacanze in Spagna, con la mia famiglia, a L’Estartit sulla Costa Brava. Ed era tempo di mondiali di calcio, quelli del Messico, dove a giocare in modo stellare era l’Argentina. A trascinarla era il suo talento più grande, Diego Armando Maradona, che all’epoca era un giocatore del Napoli. E’ con Maradona che ho scoperto dell’esistenza di Napoli, e da quel momento sono tifoso della squadra partenopea, insieme al Feyenoord, naturalmente.